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sabato 23 marzo 2019

Sant’Egidio: Elezioni comunali, CasaPound lancia lo slogan ‘Risorgi Sant’Egidio’ e detta le priorità: “Diminuzione tassa sui rifiuti, sicurezza, prima i Santegidiesi e no a centri di accoglienza”



Sant’Egidio alla Vibrata, 23 Marzo - ““Risorgi Sant’Egidio” questo lo slogan scelto da CasaPound Italia per indicare le priorità per il rilancio di Sant’Egidio alla Vibrata.


“Sono molte le criticità che abbiamo più volte evidenziato nel corso degli anni, e provato a portare all’attenzione di un’amministrazione comunale che però si è dimostrata sorda verso le giuste rimostranze dei cittadini. Quando saremo dentro il Consiglio Comunale - continua Monardi - ci batteremo ad esempio affinchè sia razionalizzata la gestione dei rifiuti: le tasse troppo elevate hanno indotto l'impoverimento dei cittadini e scoraggiato le attività commerciali.

“Inoltre – prosegue Monardi - è nostra ferma intenzione restituire sicurezza e tranquillità ai cittadini, da troppo tempo vittime del disinteresse degli attuali amministratori verso un’adeguata politica di prevenzione dei crimini: più controlli e maggior presidio del territorio per metter fine a furti, degrado e vandalismi”. 
Il programma di CasaPound per le elezioni comunali del 26 maggio tocca anche altri punti: “Sant’Egidio – continua - sta attraversando un periodo di declino che sembra inarrestabile, ma noi intendiamo porvi argine ripartendo proprio dai santegidiesi. Su casa, lavoro e servizi erogati dal Comune verrà ristabilito il sacrosanto diritto della priorità ai cittadini.

“Un altro punto per noi irrinunciabile - conclude il responsabile santegidiese di CasaPound - è il rifiuto di ogni tentativo di insediamento sul territorio cittadino di qualsiasi centro di accoglienza: la nostra città non ha bisogno di importare altre situazioni problematiche la cui unica utilità è l’arricchimento di cooperative senza scrupoli che nel business dell’immigrazione vedono solo un mezzo per trarre profitto”

https://www.facebook.com/CasaPoundValVibrata/photos/a.522105597837796/2044911022223905/?type=3&theater


lunedì 7 agosto 2017

Alba Adriatica: stabili occupati da immigrati, CasaPound: "il Comune fornisca chiarimenti"

Alba Adriatica (TE), 7 agosto - Dopo il volantinaggio contro gli ambulanti abusivi, CasaPound Italia decide di interpellare l'amministrazione comunale di Alba Adriatica circa la presenza in città di più stabili  occupati da immigrati "Siamo ben felici che dopo la nostra azione di volantinaggio sul lungomare di Alba Adriatica, il Comune e la Prefettura abbiano intrapreso azioni a tutela della legalità e della liceità – così  Roberto Monardi responsabile provinciale di CasaPound Italia per la provincia di Teramo – come dei controlli che gli stessi stanno operando nei confronti dell'abusivismo e dei turisti “giornalieri” che arrivano ad Alba Adriatica con il treno, ma tante, troppe irregolarità ancora sono presenti: tra siringhe sull'arenile, carretti di mercanzia abusiva itineranti sulla battigia e continue bancarelle sulla passeggiata del lungomare. A queste situazioni si aggiungono occupazioni a vario titolo di fabbricati, come quello comunemente identificato tra i cittadini come 'ex mulino Ferri' ubicato dinanzi la Stazione ferroviaria.”

“Questo edificio è occupato da numerose persone, sicuramente non Italiane. Abbiamo quindi presentato domanda al Comune ed alla Questura, con formale richiesta di accesso agli atti, per sapere se sono a conoscenza della occupazione in essere, se vi è l'agibilità per detto edificio con allaccio alle utenze, e se si conosce l'effettivo numero dei dimoranti come delle loro generalità. Circa il il numero delle persone, per una prima stima è sufficiente constatare il numero delle biciclette sotto parcheggiate, e considerando quelli che stanno sul terrazzo a prendere il sole oppure a mò di sentinella”.

“CasaPound Italia continuerà a vigilare – conclude Monardi – affinché ad Alba Adriatica siano effettuati i dovuti controlli per ripristinare la legalità ormai ridotta a mera chimera, anche alla luce dei possibili ulteriori arrivi di richiedenti asilo che verranno posti in altre strutture oltre quelle dove sono già presenti”.




Immigrati a Salino di Tortoreto in struttura senza agibilità, interviene CasaPound: "stop accoglienza- business a danno degli italiani

Salino di Tortoreto (TE) - "Diciamo basta a questa finta accoglienza, in realtà attività a scopo di lucro. No agli immigrati a Salino”

Così il responsabile di CasaPound Italia per la provincia Teramo, Roberto Monardi, in merito all'arrivo a Tortoreto, nella frazione di Salino, di 25 immigrati in una struttura che non presenterebbe i requisiti di agibilità.

"Dopo l'ennesimo bando della Prefettura di Teramo, per oltre 5 milioni di euro per il 2017 e più di 11 milioni per il 2018, ecco che arrivano i cosiddetti 'collocamenti' di immigrati in strutture che se richieste da Italiani non avrebbero mai avuto le autorizzazioni necessarie.”

“Come al solito – prosegue la nota – non si sono interpellati i diretti interessati, ossia i Cittadini Italiani, che dovranno subire l'ennesima imposizione di una forzata convivenza con chi peraltro assai probabilmente non scappa da alcuna guerra. Da un numero iniziale di 100, dopo le proteste della popolazione si è passati a 50, per arrivare infine a 25 richiedenti asilo che saranno collocati in una struttura ricettiva di Salino che, come dichiarato dallo stesso Sindaco, non avrebbe neanche l'agibilità, oltre ad altri parametri richiesti per qualsiasi Italiano. Il tutto in un Comune, quale quello di Tortoreto, nel quale già risulta sforato il massimo per l'accoglienza".

“L'accoglienza dei sedicenti profughi si rivela ormai sempre più una attività a scopo di lucro fonte di grandi profitti per le varie cooperative, e dagli innumerevoli lati oscuri: dal precario sottopagato, agli incarichi a chiamata per i professionisti, agli appalti fra privati e quindi senza controllo”.
"Le vere risorse - conclude Monardi - sono gli Italiani, e uno Stato è tale solo quando si occupa per prima dei suoi figli, oggi invece abbandonati da una politica sorda ai loro bisogni, come dimostrato dagli sconsolanti dati sull'emergenza povertà, che colpisce oltre un italiano su dieci, e per i quali non sono stanziate le ingenti risorse messe a disposizione per l'accoglienza".